Quant’è pura la lega d’ottone che utilizzi per produrre i tuoi componenti meccanici?
È necessario fare due distinzioni d’uso: potresti produrre componenti per fini industriali, oppure per utilizzo idrosanitario.
Se produci rubinetteria, ad esempio, hai bisogno di avere la garanzia che le leghe d’ottone che acquisti siano ottone puro con una minima concentrazione di piombo, sotto gli standard di legge.
Purtroppo, in giro c’è sempre il “bugiardo” di turno che con una truffa da televendita spaccia la propria lega per ottone puro.
Dopo l’esperienza di 35 anni come imprenditore meccanico ed esperto delle stampanti 3D specializzate, ne ho viste di cotte e di crude.
Le leghe di ottone in commercio variano per qualità a seconda della presenza di Zinco (Zn) e Cu (rame).
Alcuni fornitori vorranno venderti leghe d’ottone che hanno lo Zinco pari al 2% o 3%. Una lega del genere non si può considerare “ottone”, ma rame con una piccola concentrazione di zinco.
Una lega può considerarsi ottone quando ha una percentuale minima di zinco del 15%.
Le leghe d’ottone che hanno lo zinco sotto il 36% vengono classificate come fase alfa.
Le leghe d’ottone che hanno lo zinco fra il 36% e il 45% vengono classificate come beta.
Le leghe d’ottone con zinco superiore al 45% non hanno un utilizzo pratico.
E la concentrazione di piombo?
Il piombo viene aggiunto all’ottone per facilitare la lavorazione con le macchine utensili, evitando che si creino lunghi trucioli.
Le cose cambiano quando vuoi produrre componenti per uso idrosanitario come rubinetti, tubi, valvole, collettori di distribuzione acqua e radiatori, proprio perché non puoi utilizzare le leghe d’ottone con così alta presenza di piombo o gli utenti rischiano un’intossicazione.
Come puoi trovare leghe d’ottone puro per produrre rubinetti, tubi e valvole che vanno a contatto con l’uomo?
Prima di scoprirlo, voglio parlarti dell’altra “truffa” che si aggira attorno all’additive manufacturing per l’ottone.
Negli ultimi anni la stampa 3D ha fatto passi da gigante ed è diventata l’argomento da bar, sempre sula bocca di tutti: il problema, però, è che molte voci che circolano sono pompate e distorte.
Ad esempio, prima di qualche mese fa non era possibile produrre un componente in additive in ottone puro al 100%.
Oltre ai metodi tradizionali, alcuni produttori di stampanti 3D promettevano la realizzazione di componenti o prototipi in ottone prodotti con l’additive.
Ecco qual è la verità che si nasconde dietro alla stampa 3D in ottone
Prima dell’arrivo sul mercato di 3D4BRASS – l’unica stampante 3D in grado di processare polvere d’ottone e produrre direttamente prototipi funzionali e funzionanti e componenti finiti, avevi la possibilità di produrre uno stampo in termoplastica con una stampante 3D a tecnologia FDM.
Una volta ottenuto il prototipo, potevi procedere a fare lo stampo, producendo il resto del lotto con le macchine automatiche.
Oppure, potevi produrre componenti in ottone con la stampante 3D a filamento metallico.
Ma è ottone puro al 100%?
Assolutamente no ed è proprio qui che si è creata un’incomprensione. È come il telefono senza fili: la verità alla fine viene sempre storpiata.
Per produrre un componente in metallo con una stampante 3D FDM è necessario aggiungere un collante assieme al metallo, altrimenti l’ugello di estrusione si intopperebbe.
Non otterresti, quindi, un componente solo in ottone, ma dovresti lavorare ulteriormente il pezzo seguendo un processo di debinder, letteralmente: eliminazione del collante.
Oltre ad allungare il flusso produttivo e ad aumentare i costi, non ottieni un componente adatto all’uso idrosanitario.
Non solo, l’additive a filo metallico è un processo impreciso, non adatto neppure all’utilizzo meccanico dei componenti.
La seconda alternativa è continuare ad utilizzare i metodi tradizionali, impiegare mesi per ottenere un prototipo soddisfacente e sbragare la cassa aziendale con gli altissimi costi di produzione e di scarto del materiale.
Oppure, puoi affidarti all’unica stampante 3D esistente al mondo che processa ottone: la stampante 3D4BRASS.
La tecnologia utilizzata è la Laser Power Bed Fusion: un laser fonde la polvere d’ottone strato dopo strato.
Dato che le particelle si raffreddando all’istante dopo essere state fuse, subiscono un processo di tempra che aumenta la densità del materiale, rendendo il componente finale più resistente.
Con una stampante 3D4BRASS ottieni prototipi già funzionali e componenti finali in un unico passaggio produttivo
Non solo: puoi produrre più prototipi diversi in un’unica “impiattata”, dando vita a più idee e progetti contemporaneamente.
Accorcerai il lead time, il flusso produttivo e i abbatterai i costi.
Il componente in 3D, infatti, viene prodotto già con canali interni, conformazioni, curve, vuoti e pezzi già assemblati.
L’additive ti permette di produrre geometrie impossibili in un unico processo di stampa.
I componenti stampanti saranno 100% in ottone?
Assolutamente sì. La tecnologia Powder Bed Fusion non utilizza termoplastiche, ma stampa i componenti direttamente in pura polvere d’ottone.
I componenti prodotti con 3D4BRASS saranno esattamente composti da ottone CuZn42, ovvero con:
- percentuale di zinco del 42%;
- percentuale di rame del 58%;
- minima percentuale di piombo che non supera lo 0,1%;
3D4BRASS è l’unica stampante adatta a produrre componenti con finalità idrosanitarie.
Vorresti provarla, ma l’inerzia e la paura di dover stravolgere la tua azienda ti fermano?
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Grazie al 3D4YOU avrai in mano tutti i dati economici e i tempi di produzione per capire se l’additive si adatta al tuo tipo produzione.
Come funziona?
Il primo step del 3D4YOU è lo studio di fattibilità additivo, durante il quale sceglieremo insieme il tuo progetto/particolare meccanico, tenendo conto delle tue esigenze produttive.
Alla fine del percorso avrai testato una stampante 3D specializzata in componenti meccanici ottenendo:
- Analisi economica: quanto costa davvero stampare un tuo progetto meccanico? È profittevole?
- Analisi dei tempi di produzione: quanto puoi velocizzare la produzione dei tuoi prototipi?
- Analisi meccaniche
E molto altro…
In un Report completo e lungo più di 40 pagine scoprirai:
- Se e quali tuoi componenti meccanici sono adatti alla stampa 3D?
- Quanto veramente potrai velocizzare la tua produzione con i metodi additivi?
- Quanto potrai abbattere i costi di produzione?
- Quanto ti costerebbe produrre i tuoi componenti in 3D, considerando anche i costi di post- produzione;
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